Le punte elicoidali per la foratura dei metalli sono utensili estremamente importanti, ma spesso la loro "cura" viene sottovalutata o non compresa perfettamente.
Vediamo se si può fare un po' di chiarezza in merito.

Come tanti altri, ci troviamo davanti un utensile che funziona per asportazione di truciolo. Ha quindi alcune parti dette taglienti che hanno proprio questa funzione; quella cioè di applicare delle pressioni con determinati angoli, tali da far "scivolare" una porzione di metallo fuori dalla superficie del materiale in lavorazione.
In generale un utensile che non "taglia" produce un cattivo lavoro ed è molto più pericoloso di un utensile affilato come un rasoio

La punta poi, come tutti sappiamo, ha solo due parti taglienti che si trovano sulla sua estremità. Il codolo a spirale infatti, non ha altra funzione se non quella di scaricare  il truciolo prodotto durante il lavoro.

Una punta vista di fronte: come si vede, normalmente, nel centro si ha un vertice con uno spessore, che separa i due taglienti indicati.

La cosa negativa è che il vertice di una punta affilata in questo modo NON può tagliare! Ecco perchè bisogna iniziare la foratura con un diametro più piccolo pari almeno allo spessore del vertice della punta finale, questo per permettere ai taglienti di entrare in contatto con il metallo per svolgere la loro funzione.

I taglienti poi oltre al loro angolo caratteristico, devono avere esattamente la stessa lunghezza  altrimenti  la punta produrrà un foro di dimensioni maggiori del diametro della punta. In questa circostanza un foro ad esempio di 8 mm potrebbe risultare magari di 8,5 mm, rendendo inutilizzabile il pezzo in lavorazione!

 

 

 

Una affilatura quindi deve avere almeno queste caratteristiche:

  • un angolo dei taglienti rispetto all'asse adatto al materiale da forare (da 90° a 150°)
  • un angolo di spoglia inferiore affinchè le parti sotto al tagliente non striscino sul pezzo, ma sia solo il bordo ad essere in contatto con il materiale
  • i due taglienti della stessa identica lunghezza.

Una punta come in figura, presenta anche l'inconveniente di  avere la tendenza a "camminare" sul materiale da forare, proprio per il fatto di avere quella parte centrale che non è in grado di tagliare, a meno di non eseguire la foratura iniziale come detto prima.

Sarebbe ottimo poter disporre di una punta con caretteristiche autocentranti, sempre a favore della precisione sulla lavorazione.
Questa caratteristica si ottiene assottigliando al massino quella linea di vertice che divide i due taglienti. Per poter fare questo, bisogna però realizzare più facce di affilatura.

In questo video si può vedere la foratura di un pezzo di acciaio INOX con una punta autocentrante eseguita volutamente senza l'uso di un foro pilota di diametro inferiore.

Ho realizzato un videocorso gratuito che potrete scaricare e con cui potrete imparare come affilare voi stessi una punta con queste caratteristiche.

 

Ci sono vari metodi per affilare una punta. L'affilatura a mano libera sulla mola da banco è una di queste. Ci vuole molta pratica  iniziando dalle punte più grosse, in cui sia più facile analizzare i risultati ottenuti.

E' molto facile non seguire bene gli angoli e soprattutto non realizzare i taglienti della stessa misura, quando non si ha abbastanza pratica.

In un prossimo articolo analizzeremo i risultati che si ottengono con strumenti per l'affilatura delle punte elicoidali.